Il Monumento dell’Indipendenza è un importante simbolo nazionale che celebra la dichiarazione di indipendenza dell’Albania nel 1912.
Situato nella suggestiva Piazza della Bandiera (Sheshi i Flamurit) a Vlorë, il Monumento alle Sculture è un’imponente opera di bronzo che si innalza per 17 metri. Inaugurato nel 1972 in occasione del 60º anniversario della Dichiarazione di Indipendenza, questo monumento è il risultato della creatività e maestria degli Scultori del Popolo: Kristaq Rama, Shaban Hadëri e Muntaz Dhrami.
Considerato uno dei capolavori della scultura monumentale, il Monumento alle Sculture è un omaggio alla lotta eroica del popolo albanese per la libertà e l’indipendenza nazionale. La sua ampia piattaforma accoglie un suggestivo gruppo di figure, che simboleggiano i coraggiosi combattenti provenienti dalle varie regioni dell’Albania. In primo piano, emerge l’immagine imponente di Ismail Qemali, a rappresentare il coraggio e la leadership. L’insieme è completato da una colonna dalle forme irregolari e da un soldato vivace che solleva fieramente la bandiera albanese in cima al monumento.
La composizione del Monumento alle Sculture è un’armoniosa fusione di originalità e dinamismo, incarnando l’idea di una vittoria storica. Le dimensioni imponenti delle figure e l’abile lavoro conferiscono a questa creazione un’imponenza monumentale, suscitando ammirazione e rispetto.
Questo monumento rappresenta un simbolo tangibile della determinazione e dell’orgoglio del popolo albanese, un ricordo permanente del valore e della devozione che hanno caratterizzato la lotta per l’indipendenza.
Il monumento rappresenta un punto di riferimento di grande importanza per Valona e per l’intera nazione albanese, commemorando la libertà conquistata attraverso la dichiarazione di indipendenza. Incarna l’orgoglio e la devozione del popolo albanese per la propria patria.
Il Monumento è di grande rilevanza e celebra l’indipendenza dell’Albania, rappresentando il coraggio e la determinazione degli albanesi nella loro lotta per la libertà.
